Suore nella tempesta di Alessandro Fullin

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Dopo “Piccole Gonne” e “La Divina” Alessandro Fullin si presenta nuovamente sul palco con gli attori di Nuoveforme.
Questa volta nessuna rilettura di un classico ma un testo nato dialettale (“Basabanchi”) pubblicato nel 2017 da Mgs Press.

Torino 1944: le truppe naziste invadono l’Italia. Nel convento di via Monginevro un gruppo di suore, “Le Sorelle di Santa Tecla”, tentano di attraversare incolumi la Tempesta della Storia.
Inutilmente: alla loro porta bussano i tedeschi, ma anche persone in cerca di aiuto. Coinvolte nella guerra, torturate dalla fame, bombardate dagli americani, sorvegliate dalle SS, le nostre eroine con molta fortuna e granitica fede riusciranno comunque a far navigare la loro piccola e torinesissima barchetta per condurla infine in un porto sicuro.

 

Evita y yo, storie di due argentine di Sonia Belforte

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Foto: Nadia Pugliese

Sonia Belforte tratteggia in teatro, con ironia ed accompagnandosi con il suo canto inconfondibile, il ritratto e l’ascesa di Evita Peron, una donna,  fortemente carismatica. Personalità controversa, odiata o amata, Evita ha scatenato le passioni di milioni di persone e lasciato un segno indelebile nella storia del suo Paese. Da un’infanzia povera e disagiata, Evita approda alla grande metropoli, Buenos Aires, per realizzare i sogni di attrice e conquistare il successo. Ma la storia ci racconta che la temeraria Evita diventerà ben altro: la sorte riserva per lei il ruolo di paladina dei ‘descamisados’, i poveri negletti del suo Paese. Nessuno, prima di allora, aveva guardato nei loro occhi.

Al monologo, che si svolge come un dialogo tra l’artista e il quadro di Evita alla quale si rivolge, si alternano canzoni ricche di emozioni che sottolineano il corso del racconto stesso. In un’interpretazione toccante, Sonia porta lo spettatore a condividere il suo disorientamento circa le verità taciute, nascoste, velate e distorte relative alla vita del proprio paese e la condizione reale della gente. Sembra nascere in lei il dubbio che la storia insegnata e raccontata  sia in realtà una storia venduta al fine di giustificare atrocità legalizzate. Mai tema più attuale!

(leggi il patrocinio dell’ambasciata Argentina)

Trailer di 2,5 minuti  dello  spettacolo Evita ay che vita presso il teatro Suoneria di Settimo di Aprile 2009:


 

Reportage fotografico (ascoltando ‘No llores por mi Argentina’) dello Spettacolo Evita ay che vita di Aprile 2009, al teatro Auditorium la Suoneria (foto di Marco Bolzanin):

 

 

Tango adentro di Sonia Belforte

Tango Adentro - spettacolo di Sonia Belforte

Sonia Belforte, con consueta generosità e ironia, ci invita ad attraversare tempo e spazio fino a raggiungere la sua Buenos Aires, il magico luogo che vide nascere il famoso Tango. Sembra di rivivere le sinuose atmosfere delle milongas porteñas:.. le note del pianoforte, il gioco di ombre riflesse sul parquet consumato, l’intreccio di sguardi furtivi che aprono varchi nella speranza di cuori palpitanti…

Inaspettatamente il viaggio porterà lo spettatore fino al centro del proprio Cuore alla ricerca di ciò che arde nel profondo e a scoprire la preziosa gemma custodita in uno spazio Sacro.

“Tango Adentro” diventa così un mezzo attraverso cui ognuno ritrova se stesso, la sua vera natura al di là di condizionamenti sociali e morali, educazione e imposizioni esterne; il “Tango Adentro” è un richiamo profondo, è il tumulto impetuoso e irresistibile della Vita stessa.

Le storie e gli aneddoti ci portano a scoprire il senso intimo di questa danza… ben più di un semplice ballo, ben più di un ballo a due! Il Tango è uno stile di vita, la filosofia di un’Argentina dai mille volti, un’Argentina “fatta di un pezzettino di ognuno di voi”, un’Argentina che si presenta al mondo con melodie e poesie di Bellezza infinita, con passionalità e fisicità ardenti e travolgenti. È la storia di ciò che è,  è la storia di ciò che giace assopito dentro ognuno di noi e che come un seme in una terra fertile attende un raggio di sole per poter sbocciare e fiorire.

Trailer di 4,29 minuti  dello  spettacolo Tango Adentro presso il teatro Suoneria di Settimo di Ottobre 2011

Me voy a Europa  (spettacolo di Cabaret) di Sonia Belforte

Sonia Belforte, con irresistibile carica esilarante, racconta la sua vita di Italo-argentina tra incomprensioni, differenze culturali e stravaganze

Trailer di 2 minuti  dello  spettacolo:

 

 

La bambina che raccontava in film di Hernan Rivera Letelier

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Visto che in casa il denaro andava a cavallo e noi a piedi, quando arrivava un film che a mio padre sembrava bello, si mettevano insieme le monete a una a una, quanto bastava per un biglietto, e mandavano me a vederlo. Poi, una volta tornata dal cinema, io dovevo raccontarlo alla famiglia riunita al completo nel soggiorno.

Il Sud America ci ha insegnato, spesso, che realtà e fantasia hanno un confine davvero labile… un filo che divide due mondi che spesso si mescolano. In un racconto si possono così incontrare la storia centenaria di un paese nell’arido deserto, di una famiglia e delle sue avventure, di rivoluzioni e di grandi sconfitte, e avere l’impressione di non capire bene se si tratti della verità o di semplici parole. Parole calde, potenti, che danno il la al sogno ed all’immaginazione, parole indimenticabili.
Hernan Rivera Letelier, scrittore, con il suo “La bambina che raccontava i film” ci offre una storia di straordinaria intensità. Maria Margarita ha un dono, quello del raccontare, e la sua vita si snoda attraverso parole che riportano alle miniere di salnitro come agli anni delle grandi star del cinema (da Marilyn Monroe a José Alfredo Jiménez, re della musica e del cinema messicano). Protagonista un’umanità variopinta, povera, ma mai arresa. Una sola sala per le pellicole e un unico bazar: questo è il paese. Ma in casa di Margarita non ci sono neppure i soldi per vedere gli spettacoli. Così tra la durezza del quotidiano e l’immaginario dei film ecco nascere il mito della “bambina che raccontava storie” … almeno fino all’arrivo in paese di una nuove “scatola magica”.

Questo testo emozionante è un vero e proprio atto d’amore verso l’arte antica del raccontare, e dell’ascoltare. Parole desuete, in un mondo in cui social network e media mutano di mese in mese, in cui le novità sono presto già “passate di moda”. Il narrare torna protagonista e ricorda ciò che si è perso per strada… la bellezza della parola e l’incredibile universo del cinema.